Colonnina ricarica auto elettrica in casa: quanto costa una e-station in garage

Pubblicato da Federica Ceresani il

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fonte: Il Blog di Aviva


La crescita del mercato delle auto elettriche ha comportato la necessità, per alcuni, di dotarsi di una colonnina di ricarica in casa. Ecco tutto ciò che devi sapere se questa è la tua intenzione.

In questo articolo:

Se fino a qualche anno fa erano una vera rarità, oggi le auto elettriche, silenziose ed ecologiche, sono sempre più numerose nelle nostre città. E non è solo un dato empirico, le statistiche di settore raccontano di una crescita del 155%, da gennaio 2020 fino a oggi, delle immatricolazioni di auto elettriche o ibride nonostante la flessione del settore automotive. Nella pratica i veicoli elettrici attualmente presenti in Italia sono circa 70 mila, una quota ben inferiore a quella fissata dal piano nazionale integrato per l’energia e il clima che prevede, entro il 2030, di avere almeno 5,5 milioni di autovetture elettriche circolanti.

Un mercato che è destinato dunque a crescere di volume, rendendo necessari nuovi standard anche nel sistema di rifornimento: oggi le stazioni di servizio erogano solo carburanti, ma sicuramente, in un domani molto prossimo, sarà necessario che sempre più punti si attrezzino per garantire un “pieno di energia” anche alle auto elettriche sulle nostre strade. E se i punti di ricarica pubblici, nei parcheggi dei centri commerciali o per le strade, iniziano a spuntare sempre più numerosi, allo stesso tempo aumenta esponenzialmente il numero delle colonnine di ricarica per auto elettriche in casa, cioè per uso privato: secondo la ricerca già citata, a dicembre 2019 i punti di ricarica privati nel nostro Paese erano già quasi 20 mila.

E se il costo di ricarica dell’auto elettrica è senza dubbio irrisorio paragonato a quello di un pieno di carburante, ci sono però vari aspetti da considerare: è meglio ricaricare in casa o nelle postazioni pubbliche? È necessario eseguire dei lavori, magari installare un’apposita colonnina di ricarica nel tuo garage, aumentando la potenza dell’impianto elettrico? Quanto tempo occorre per la ricarica e qual è il risparmio effettivo? Dubbi comuni a tutti.

Se allora anche tu, come tanti, non hai saputo resistere al richiamo dell’elettrico e hai già provveduto ad acquistare la tua prima auto “ecologica” o, sei tuttora affezionato alla tua auto, stai ancora valutando se “mandare in pensione” il tuo vecchio motore benzina o diesel, ecco tutto quello che c’è da sapere sulle modalità di ricarica ed alimentazione delle nuove automobili.

Quanto costa una colonnina ricarica auto in casa?

Tracciando una linea tra vari fornitori esaminati, scopriamo che le stazioni di ricarica domestiche per la tua auto elettrica sono di diverso tipo e potenza. I costi partono da circa 800 euro per giungere a 2 mila euro o più per sistemi più performanti.
Sei spaventato perché oltre questo costo dovrai sostenere anche quello per le opere di installazione e di potenziamento dell’impianto? Sappi, che puoi godere di forme di risparmio fiscale introdotte dal Decreto Rilancio se hai intenzione di inserire questa opera fra altre di ristrutturazione edilizia o di efficientamento energetico. In caso contrario, se vuoi installare solo il sistema di ricarica, continuano ad essere validi gli sgravi fiscali già previsti dall’Ecobonus e che ammontano al 50% delle spese sostenute, così come specificato più avanti.

Incentivi al 110% per chi installa una colonnina ricarica auto elettrica in casa

Per sostenere economicamente chi ha volontà di installare una colonnina per la ricarica dell’auto elettrica in casa, all’interno del decreto rilancio è stata stabilita anche la possibilità di far rientrare anche questo strumento nel noto “superbonus 110%”.

Installare una colonnina ricarica auto elettrica in casa: chi può accedere agli incentivi

Se hai un’auto elettrica o hai intenzione di acquistarne una a breve termine e vorresti valutare l’installazione di una colonnina per la ricarica magari in garage, potresti accedere al cosiddetto superbonus 110% e avere così la possibilità di spendere davvero poco per un’opera altrimenti piuttosto onerosa.

L’acquisto di una colonnina di ricarica, era già facilitato da promozioni dei fornitori di energia ma soprattutto dagli incentivi pubblici con l’Ecobonus (dal 2019) che copre i dispositivi di ricarica con potenza minima di 7 kW, e operano secondo il meccanismo del credito d’imposta, danno cioè diritto ad uno sconto fiscale del 50% sul costo totale dell’intervento (spese di acquisto e installazione, aumento di potenza impianto, adeguamenti del contratto di fornitura dell’energia etc.), recuperabile in 10 anni attraverso la dichiarazione dei redditi.

Con il Decreto Rilancio è stata però data la possibilità, agli aventi diritto, di aumentare la quota di incentivo che lo stato riconosce fino al 110%.

La condizione per poter far rientrare le spese sostenute per installazione e potenziamento della rete nel Superbonus 110% è sempre legata a una serie di “opere trainanti”, ovvero alla realizzazione di alcuni interventi che aprono una sorta di “finestra” sul bonus. Questo significa che la tua colonnina per la ricarica dell’auto elettrica privata può ricevere i benefici degli incentivi al 110% se, contestualmente, realizzi:

  • Interventi di isolamento termico: isolamento termico di almeno il 25% delle superfici opache (verticali, orizzontali ed inclinate) di involucri di edifici o cappotto termico.
  • Sostituzione o installazione di impianti centralizzati: in condomini, con sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti centralizzati a pompa di calore (anche ibridi) o a condensazione;
  • Sostituzione o installazione di impianti autonomi: in case singole (unifamiliari) o in complessi cosiddetti «a schiera» che prevedono la sostituzione dell’impianto di climatizzazione invernale con pompa di calore (anche ibrida) o a condensazione;
  • Interventi coerenti con il Sismabonus nelle aree interessate.

Come sempre sono esclusi dal bonus, anche per questo intervento, alcuni tipi di abitazione, e in particolare:

Colonnine private per la ricarica di auto elettriche: devo potenziare l’impianto?

Uno degli interrogativi maggiori per chi desidera installare una colonnina di ricarica elettrica in casa è legato al costo del “pieno”. Già, perché da un lato, con l’auto elettrica non è necessario pagare il carburante tradizionale, ma dall’altro è necessario alimentare le batterie con l’energia domestica: un costo che si ripercuote sui consumi e che potrebbe condizionare in modo determinante l’uso dell’energia elettrica in casa. Se l’impianto è di tipo base (3kW) una ricarica potrebbe rischiare di assorbire talmente tanta energia da far saltare l’impianto spesso. Una noia non da poco.

Per prima cosa bisogna dire che, pur potendosi ricorrere alle colonnine pubbliche sempre più diffuse nelle città e lungo le tratte autostradali, rifornire l’auto elettrica attraverso l’impianto domestico è estremamente vantaggioso. Pur richiedendo tempi di attesa più lunghi perché la tecnologia di ricarica domestica potrebbe essere più lenta, in ogni caso ti costerà meno della metà delle colonnine super-veloci, e fa anche durare più a lungo le batterie usurandole meno. Da questo punto di vista le stazioni pubbliche di ricarica a corrente continua, costituiscono una valida alternativa alla ricarica a casa soprattutto quando si ha l’esigenza di rifornirsi in fretta e ci si trovi lontano da casa (ad esempio durante i viaggi).

Chiarito questo aspetto, se vuoi procedere al “pieno di energia” in casa, è però necessario procedere ad un potenziamento dell’impianto. I 3 kw degli impianti domestici potrebbero infatti essere sufficienti alla ricarica in tempo utile delle più piccole citycar (per i quali, in ogni caso, servono apparecchi speciali per collegare l’auto alla rete elettrica), ma allo stesso tempo potrebbero richiedere dei tempi di attesa troppo lunghi per il completo rifornimento. In questi casi si ricorre solitamente ad un intervento che consenta almeno di raddoppiare la potenza dell’impianto portandolo così a 6 kW. Prima di fare interventi è consigliato verificare la compatibilità dell’adeguamento, con la massima capacità di assorbimento di elettricità del modello di auto che si intende acquistare. Spesso infatti alcune sono dotate di un meccanismo interno che lo limita per evitare il surriscaldamento delle batterie.

Costi e tempi di ricarica di un’auto elettrica in casa

ricarica-auto-elettrica-casaSenza scendere in dettagli tecnici: abbiamo analizzato la potenza e i tempi di caricamento delle auto elettriche in commercio in base alla loro dimensione e possiamo semplificare dicendo che la quantità di elettricità totale da incamerare, ossia la soglia raggiunta la quale si può dire di aver “fatto il pieno” è compresa tra i 18 kWh di un’utilitaria come la Smart EQ ai 100 kWh dei modelli più avanzati di Tesla. Ciò significa che, con un impianto domestico “potenziato” da 6 kW, per riportare dal 20 all’80% l’energia su un’auto media (pacco-batterie da 40 kWh) occorreranno in media 4 ore. All’incirca il doppio se utilizziamo un normale impianto domestico da 3 kW.

Rifornire a casa, a circa 20-22 centesimi per kWh, può costarci quindi meno di 4 euro per i pacchi batterie più contenuti (come quelli della Smart) e attorno ai 20 per le automobili più potenti, che avranno però più autonomia, portandoci più lontano prima di scaricarsi. Quest’ultime però, per riempirsi completamente in appena qualche ora con una dotazione così importante, hanno in genere bisogno di caricatori più veloci, che costano da 33 centesimi per ogni kWh prelevato.

Risparmia sulla tua auto, non sulla tua sicurezza

Come visto, l’elettrico ti consente di risparmiare sul costo del carburante e della gestione dell’auto, garantendoti prestazioni analoghe a quelle di una vettura tradizionale. Che siano elettriche o a benzina, tutte le automobili necessitano di un’assicurazione in grado di tutelarti in caso di incidenti. Per legge è prevista solo la copertura per la Responsabilità Civile, ma per viaggiare tranquillo ci sono molte altre opzioni che puoi personalizzare a seconda dell’uso che fai dell’automobile.

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  • infortuni del conducente, un’importante garanzia che non è ricompresa  nella sola RC auto;
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  • atti vandalici ed eventi sociopolitici;
  • eventi naturali o catastrofali (ad es. grandine, allagamenti etc.);
  • imprevisti (ad es. smarrimento chiavi, patente) comuni e molto fastidiosi;
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  • rimborso del valore del veicolo a nuovo (nei limiti del valore assicurato) per tutto il primo anno di immatricolazione.

Fonti per questo articolo:

  1. Documenti del Mise
  2. Incentivi fiscali previsti per l’acquisto e posa in opera di infrastrutture di ricarica per veicoli alimentati ad energia elettrica (art. 16-ter del decreto legge 4 giugno 2013, n. 63)

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